Regolamento EUDR - Esempi di come prepararsi all'implementazione

Quando il Regolamento (UE) 2023/1115 (EUDR) entrerà in vigore, le aziende dovrebbero già disporre dei meccanismi pertinenti per soddisfare i requisiti EUDR. Attualmente la maggior parte delle aziende è ben lontana dal soddisfare la componente obbligatoria di due diligence della nuova legge. Il rischio finanziario (perdita di acquirenti oltre alle multe) per queste aziende diventa sempre più evidente mano a mano che ci si avvicina alla scadenza del vecchio regolamento.

Tuttavia, alcune aziende sembrano aprire la strada ai loro concorrenti.

Il rivenditore di prodotti alimentari Schwarz Group, di cui fa parte la catena Lidl si stanno allineando al nuovo regolamento secondo quanto riportato nell’ultimo report sulla sostenibilità. Secondo il WWF, Lidl è stata valutata come la migliora azienda in termini politica sulla catena di approvigionamento rispettosa delle foreste. Lidl ha ottenuto buoni risultati implementando misure come l’utilizzo di Olio di palma certificato RSPO nella linea di prodotti a proprio marchio.

Lidl sta cercando di rendere la catena di fornitura esente da deforestazione entro il 2025.  Le materie prime che sono attualmente particolarmente rilevanti in questo contesto sono la soia, olio di palma (semi), cacao, manzo, e cellulosa o legname.

Il primo punto su cui le aziende dovrebbero concentrarsi per essere conformi al regolamento EUDR è stilare, per ogni prodotto, un inventario delle materie prime soggette all’EUDR. Oltre a questo, lo stesso prodotto deve utilizzare uno dei codici SA (Sistema Armonizzato) di cui all’Allegato 1.

Le organizzazioni già certificate FSC potranno identificare con maggiore rapidità i prodotti potenzialmente a rischio in quanto coperti dallo scopo, ma non ancora certificati FSC.

Anche Kaufland ha ottenuto ottimi risultati sulla scorecard della deforestazione presentata dal WWF, soprattutto per quanto riguarda la certificazione delle materie prime, il suo impegno per i diritti umani, e l’implementazione di una due diligence a livello aziendale.

Il produttore di cacao e cioccolato Barry Callebaut ha iniziato a rivelare i piani per espandere la portata dei propri programmi di deforestazione per garantire la conformità al nuovo regolamento.

A sua volta, Unilever ha annunciato nel marzo 2022 che sta sperimentando una tecnologia blockchain per tracciare e rintracciare meglio la sua catena di fornitura di olio di palma.

Implementare o adeguare il proprio sistema di dovuta diligenza (due diligence) sarà un’altro passo fondamentale al fine di verificare se presenta lacune rispetto all’EUDR.

In particolare sarà necessario:

  • raccogliere informazioni precise sul prodotto con eventuali prove a supporto, tra cui una descrizione il paese di produzione, la data e l’intervallo di tempo di produzione e i dati di geolocalizzazione della produzione;
  • produrre prove delle azioni di dovuta diligenza intraprese e di valutazione dei rischi;
  • implementare eventuali piani di mitigazione dei rischi identificati;
  • scrivere una relazione sulle misure di dovuta diligenza adottate, compreso il modo in cui attualmente si possono produrre le Dichiarazioni di Dovuta Diligenza (Due Diligence Statements, DDS) per le autorità competenti che verificano l’origine e la conformità di un prodotto.

Insomma un panorama in continuo movimento dove la tracciabilità delle materie prime sarà l’elemento su cui le aziende e i propri fornitori dovranno concentrare maggiormente i propri sforzi, iniziando sin da ora a pianificare le varie fasi per non trovarsi impreparati.